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Due sono i concetti
primari di Joseph Beuys: 1- Tutti gli uomini hanno un'energia
creativa; 2- Una collaborazione nei confronti e nelle differenze.
Lucrezia De Domizio
È la natura che
ci fa diventare liberi, ma liberi nel pensiero, libere di agire
di creare, dunque la difesa della natura rappresenta per Beuys
la metafora per eccellenza della difesa della libertà
dello spirito.
Pierre Restany
Nel 1982, in occasione di Documenta 7 a
Kassel, in Germania, Joseph Beuys presentò il suo progetto
7000 Querce. L'obiettivo iniziale era quello di piantare 7000
querce nella città di Kassel entro cinque anni.
Nello stesso anno Beuys disse in un'intervista con Richard Demarco:
"Penso che l'albero sia un elemento di rigenerazione che
di per sé è un concetto di tempo. La quercia lo
è in modo particolare perché è un albero
che cresce lentamente e ha un cuore di legno molto solido. È
sempre stata una forma di scultura, un simbolo di questo pianeta
fin dai tempi dei Druidi, che si chiamano come la quercia. Druido
significa quercia. Usavano le querce per definire i loro luoghi
sacri. Vedo un uso simile per il futuro .... L'impresa di piantare
alberi offre una possibilità molto semplice ma radicale
a questo scopo quando iniziamo con le settemila querce".
Lucrezia De Domizio, Baronessa Durini, e Joseph Beuys iniziarono
un processo di intensa collaborazione - che è durato tutta
la vita - nel 1971, più di dieci anni prima del progetto
annunciato a Kassel. Subito dopo l'incontro del 1971, Beuys passò
parte della sua esistenza vivendo nel meraviglioso borgo di Bolognano,
sulle montagne abruzzesi, vicino alla Maiela, tra Pescara e Roma.
Senza dubbio, il progetto delle 7000 querce è nato a Bolognano,
nelle passeggiate solitarie di Beuys nelle montagne, nelle sue
lunghe conversazioni con Buby Durini - un brillante biologo marino
- e con Lucrezia De Domizio. Ne è una chiara testimonianza
la grande Discussione di Beuys chiamata Fondazione per la
Rinascita dell'Agricoltura, che si svolse a Pescara nel 1978,
quattro anni prima di Kassel, e che fu organizzata da Lucrezia
De Domizio.
Sebbene l'interesse di Beuys per la Natura fosse sempre stato
presente nella sua vita, come rivela il contatto con il biologo
tedesco Heinz Sielmann dal 1947 al 1949 - quando Beuys aveva
circa ventotto anni - la fine degli anni '70 in Italia, con Lucrezia
e Buby, rappresentò un salto favoloso nel suo approccio
alla Natura. È in questo preciso momento che la FIU, Libera
Università Internazionale per la Creatività e la
Ricerca Interdisciplinare, da lui fondata, lancia il Partito
Verde in Germania e nel mondo. Ma è anche in questo periodo
che nascono capolavori come Olivestone, Diario delle Seychelles
o la gigantesca e favolosa Diffesa della Natura, tutti questi
lavori si svilupparono a Bolognano.
Solo chi non conosce la vita di Beuys in Italia può non
sapere di questa trasformazione spirituale nelle magiche montagne
abruzzesi.
Questo ciclo magico che ha avuto come centro le foreste italiane
è iniziato con Lucrezia De Domizio nel 1971. Ora, nel
2022, si conclude un ciclo di cinquant'anni!
Quindi, come facciamo dal 1990, Lucrezia mi ha invitato a creare
un nuovo concerto e un nuovo film. Non sono minimamente interessato
alla promozione di grandi teatri, alla proiezione dell'Io o cose
simili. Ciò che mi interessa è la filosofia, l'amore
per la conoscenza, ciò che ci rende tutti umani.
Ho rincontrato Pierre Restany a Bolognano (eravamo già
stati insieme a Locarno), lì ho conosciuto Harald Szeemann,
Mario Merz, Pistoletto, Renzo Tieri, Maurizio de Caro, Dino Viani,
Vitantonio Russo e molti, molti altri, artisti, filosofi, musicisti,
pensatori.
Lucrezia mi ha portato in Italia e a Bolognano. Ho respirato
la sua aria, ho vissuto la sua vita e in un certo senso sono
diventato figlio e cittadino di Bolognano.
Ora, a circa trentadue anni dal momento in cui ci siamo conosciuti
e abbiamo iniziato a collaborare a Milano, Lucrezia De Domizio
mi ha invitato a creare un concerto e un film, per la "Chiusura
del Cerchio".
Si tratta di un punto di riferimento e di riflessione rispetto
al momento in cui, nel 1971, iniziò un grande ciclo di
Beuys. Un ciclo che si chiude per avviarne un altro, come sempre
accade in Natura.
Ho dato - sia alla mia composizione che al filmato che ho creato
per un evento così unico - lo stesso titolo: 7000 Luci...
Universo!... o, in altre parole, Umanità!
È esattamente quello di cui parlava Beuys.
Il film racconta la storia di questo cerchio... gli alberi, la
Natura, il mare, le persone, le opere... e ancora gli alberi.
Noi siamo gli alberi.
Beuys diceva: noi cambiamo la Natura e la Natura cambia noi.
La musica è basata su un famoso lavoro di Mozart. Ma di
cui non posso parlare.
Quanti cerchi magici abbiamo oggi nelle nostre vite?
Quanti momenti come questo abbiamo in un mondo di continuo iperconsumo,
dove le persone sembrano diventare automi schiavizzati dai sistemi
digitali?
In questo momento a Bolognano, alla Chiusura del Cerchio, tutto
è riflessione e coscienza dell'umano.
7000 Lights... Universe! è stato presentato in anteprima
mondiale alla Chiusura del Cerchio, a Bolognano, Italia, con
la regia di Lucrezia De Domizio, Baronessa Durini.
Emanuel Dimas de Melo Pimenta 2022
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